Quando passa la frenesia e resta l'amore.
Sono passati sei mesi, e
per quanto avessi studiato, calcolato e speculato su Londra, questa
mi ha sorpreso volta dopo volta. Se parlate con cento persone della
loro esperienza qui, avrete cento storie diverse. Io vi racconto la
mia.
Come ho già scritto, ho
lasciato la mia città, Bologna, perché dopo 33 anni non avevo più
stimoli lavorativi, artistici e mentali in generale.
La vita passava con
piccole scosse (a volte anche di terremoto) e senza grandi
avvenimenti.
C'è chi ama
accontentarsi delle piccole cose, io amo accontentarmi di quelle
macroscopiche.
La progettazione
dell'espatrio mio e di Lisa è durato circa sei mesi, passati a
guardare le offerte di lavoro su Gumtree.co.uk, a parlare con persone
che vivevano o avevano vissuto a Londra.
Abbiamo passato gli
ultimi mesi seguendo un corso di inglese con insegnante londinese,
facendo la media degli affitti delle case, calcolando un ipotetico
stipendio, vedendo quanto poteva costare l'abbonamento alla metro.
I primi 18 giorni qui
sono stati follemente costosi.
Visto che il primo lavoro
di Lisa era notturno, abbiamo deciso di prendere un "Flat"
a pochi passi da esso, senza tanto stare a riflettere sulla zona e su
quanto fosse difficile sostenere l'affitto.
Ad oggi, 26 Dicembre
2013, viviamo ancora in quell'appartamento, che ci costa £1100 al
mese, siamo a Bermondsay, zona 2, ad una sola una fermata dalla
bellissima London Bridge e a due da Canary Warf, nuovo cuore
economico londinese.
Ora stiamo concentrando i
nostri sforzi per trovare un nuovo appartamento a minor prezzo, senza
troppo rinunciare alle comodità a cui siamo abituati: difficile, ma
possibile.
Nei sei mesi passati ho
girato questa enorme città fino a farmi venire crampi e tendiniti,
passeggiando per 20km al giorno, e riuscendo solo a sfiorare un paio
di quartieri alla volta.
Si, perché Londra è
immensa, e non c'è nulla di paragonabile in Italia: pensate che
Milano o Roma siano grandi? Moltiplicatele per 5, e poi inizieremo a
parlarne.
Cosa ho imparato di
Londra dal punto di vista geografico: la città si estende a
grosso modo per un diametro equivalente alla distanza tra Imola e
Reggio Emilia (60 km circa). Il centro può essere considerato la
zona 1, e il punto nevralgico l'incrocio di Oxford Street con Regent
street.
Ragionando all'italiana
avevo pensato che allontanandomi dal centro i costi delle case si
sarebbero abbassati.
In realtà i quartieri
londinesi sono grandi come delle piccole città in Italia, ognuna con
la propria strada principale, con i propri negozi, col proprio centro
e i propri uffici comunali, centri commerciali, palestre ecc.
Per cui se credete di
trovare rifugio ad esempio a Barnes, zona 3 o a Richmond, zona 4,
preparatevi a pagare degli affitti da £2000 a settimana per un
bilocale (avete letto bene, a settimana).
Come capire dove andare a
vivere? Girate. La zona est è sicuramente quella meno cara, sia sul
piano degli affitti che della vita in generale (supermercati più
economici, locali a prezzi ragionevoli, molta vita notturna) anche se
ultimamente, vista la grande ripopolazione di quest'area, i prezzi si
stanno alzando rapidamente per cui la zona molto trendy di Shoreditch
è abbastanza inaffrontabile, Bethnal green è caruccia, ad oggi
Hackney è accessibile. Le zone nord ovest di Alperton e Wembley
central sono appetibili, se non ché la sera è la morte sociale.
Avventurarsi in zone
troppo periferiche (dalla 4 in avanti) non credo sia saggio in quanto
sarebbe come non stare a Londra (e allora che sei venuto a fare??).
Mi è accaduto spesso di
girare l'angolo durante una passeggiata e scoprire situazioni davvero
graziose che fino alla strada precedente non avrei nemmeno sognato.
Molti quartieri sono
popolati da particolari etnie o religioni, magari informatevi in
precedenza sulla zona dove state andando, non ci sono pericoli, però
le differenze culturali possono essere un ostacolo per alcuni.
Per fare un breve
esempio, Tottenham è il quartiere a prevalenza ebraica, la mia zona
è a prevalenza Afro, a Peckham c'è una forte comunità nera e
islamica, indovinate cosa c'è a China Town!
Per prendere casa mi sono
affidato ad un agenzia e credo continuerò in questa direzione, per
un mero fatto di tutela, anche se i costi di affitto da un privato
sarebbero sicuramente meno elevati.
Ho letto diverse storie
di italiani che si sono fatti fregare dalle agenzie: raccontavano di
essere entrati in edifici fatiscenti con porte senza campanelli ne
insegne, oppure in loschi sottoscala dove erano allestite postazioni
di fortuna.
Come per ogni cosa serve
un po di intelligenza, suvvia.
Cosa ho imparato di
Londra dal punto di vista lavorativo: anche in questo ambito
Londra è selvaggia. Esiste un minimo sindacale, che nemmeno tutti
rispettano, di £6.85 lorde all'ora.
Ma non aspettatevi tutte
le tutele che ci sono state in Italia negli anni passati. Diciamo che
ad oggi uno stipendio sufficiente per sopravvivere è di £250 a
settimana (si, qua si fanno i conti a settimana, e spesso gli
stipendi sono pagati settimanalmente o bi settimanalmente. Non ho
ancora trovato qualcuno pagato mensilmente).
Durante la ricerca del
lavoro lasciate perdere tutti quei siti che promettono di trovarvi
alloggio e lavoro, oppure quei forum tipo Italiani a Londra su
facebook. Se volete utilizzarli, aspettatevi qualche fregatura, io
vi ho avvertiti.
Un'altra cosa
importantissima: tutti, e dico tutti, partono dall'Italia pensando di
andare a lavorare in quella che qui è chiamata "Hospitality",
ossia nella ristorazione, perché tanto ci si adatta a tutto
all'inizio. Non c'è errore più grosso, a meno che non siate un
barman della madonna o abbiate scelto quell'ambiente per la vostra
carriera lasciate stare! Qui, italiani e non, vengono e cercano un
posto in qualche pub o ristorante , magari con un inglese traballante
se non addirittura nullo, tanto poi si impara.
Ok, preparatevi ad essere
sottopagati, trattati male, presi per ignoranti e probabilmente
costretti a tornare a casa con la coda tra le gambe.
La concorrenza degli
altri paesi europei è feroce, le popolazioni dell'est vengono qui e
sanno la lingua mille volte meglio di noi, sono pronti a lavorare 12
ore al giorno e ad essere pagati poco senza protestare.
Se in Italia avete
imparato a fare un mestiere, cercate qualcosa di simile anche qui.
Non ha senso che un
imbianchino o un muratore si mettano a fare caffè a little Italy,
piuttosto cercate nell'edilizia, do you know what i mean?
Inoltre vedo spesso tante
persone stampare migliaia di curriculum in formato europeo ed andare
in giro per la città dandoli via quasi fossero volantini.
Si perde tantissimo
tempo, tantissime energie ed il risultato di certo non sarà granché.
Io ho cambiato tre lavori
in 5 mesi e me ne sono stato comodamente seduto sul mio divano o
sdraiato sul letto, col computer sulla pancia, navigando per diverse
ore al giorno su Gumtree.
Ho preparato il mio
curriculum in Italia, rigorosamente formato Uk (altrimenti viene
ignorato) e corretto da insegnante madre lingua.
La differenza di questo
formato sta nella sintesi della forma: al contrario dei nostri
curriculum che più lunghi sono e meglio è, qui non si ama perdere
tempo, bisogna essere concisi e raccontarsi in una pagina o massimo
due, con in bella evidenza le esperienze lavorative e le proprie
capacità (skills).
Qui non interessa a
nessuno se vi siete laureati in quella o quell'altra università,
tanto come voi ce ne sono altri cento in lizza per quella posizione.
Fate vedere come sapete muovervi sul posto di lavoro, come usate le
mani e la testa, gettare fumo negli occhi qui non funziona.
Un ultima postilla,
consiglio vivamente di lavorare per inglesi, basta vedere italiani
che lavorano per altri italiani, polacchi che lavorano per polacchi,
marziani che lavorano per marziani. Integratevi, parlate l'inglese
con i veri inglesi, uscite a bere una birra con loro dopo lavoro e
cercate di interessarvi ai loro interessi, assicuro che vi si aprirà
un mondo dinnanzi .
Inoltre, hanno un modo di
lavorare molto "chill", per cui non si agitano e non
corrono, e se vi vedono neri, aspettatevi che vi offrano un tè.
Cosa ho imparato di
Londra dal punto di vista della lingua: un piccolo aneddoto,
all'una di notte io e Lisa stavamo tornando a casa in autobus, alla
fermata sale un gruppetto di persone che riconosco immediatamente
come italiani. Uno di loro chiede all'autista se il bus si ferma a
Southwark park, ma l'autista non capisce.
Intervengo in aiuto dei
connazionali veneti dicendo loro di salire.
La persona che aveva
chiesto informazioni se ne va in fondo al bus senza ringraziare e
trascinando il resto del gruppo inveendo contro “questi inglesi che
fanno sempre finta di non capire gli stranieri”.
Il signore aveva chiesto
informazioni per "SOUTUORC PARC", mentre la pronuncia
corretta sarebbe "SAVARC PARC". Volevo suggerire al
compatriota che c'è meno differenza tra le parole "Crostata"
e "Incrostata", ma ho lasciato perdere.
Cosa ho imparato di
Londra dal punto di vista delle persone che ci vivono: Londra è
un porto di mare, leggevo da qualche parte che la media del tempo di
permanenza di una persona qui è di massimo due anni.
Arriva gente da tutto il
mondo, molti con l'intento di essere "turisti a lungo termine",
ossia si stabiliscono qui per poi girare comodamente nel resto d'
Europa.
Molti vengono qui non si
sa bene per quale motivo. Alcuni vengono qui perché Londra è
mitica. Altri per disperazione. Ho notato che davvero molte persone
arrivano non sapendo cosa troveranno, replicando le miserie della
propria patria, spesso nell'ignoranza e nello squallore.
Non mi riferisco a nessun
popolo in particolare, sono un po tutti così. C'è gente che era
abituata a lavorare in fabbrica sottopagata e qui lavora in fabbrica
sottopagata, spesso si fa gruppo tra persone di culture simili, e si
parla un inglese europeo che è la cosa peggiore che si può fare se
si vuole imparare la lingua. Per prima cosa chiediti perché stai
scegliendo questa città. Valuta cosa conosci, approfondisci la
lingua, sappi che è una città dura, faticosa e con una concorrenza
enorme in ogni cosa.
Se si è sicuri di se
stessi, se si sa quel che si vuole e si è pronti a mettersi in gioco
di continuo, preparatevi a divertirvi come mai prima d'ora.
Mi fai un sacco ridere amico.
RispondiEliminaComunque non solo i connazionali hanno problemi con l'inglese british, pure gli ammmericani, australioti, neozelander, io ecc...
Dai almeno sono in buona compagnia..a volte mi sento idiota..
RispondiEliminaQuando ho finalmente capito come si pronuncia Leicester Square.. mi sono sentita veramente ignorante!! Ahahah
RispondiEliminaGrazie per i bellissimi post! Mi trasferirò il 1° Aprile con una valigia carica di buoni propositi e la mia fida reflex! Continuerò a leggerti! :)
Ciao! grazie mille davvero, adesso mi sono trasferito a Brighton per il movimento delle forze dell'universo, tra un po scrivero' un nuovo post sulla città, se hai bisogno di informazioni di qualunque genere o se vuoi organizzare un' uscita fotografica mi fa molto piacere! a presto
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