L'ultimo ballo

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Ogni bellissima canzone ha una fine, ed ogni musicista sa quanta importanza abbia scrivere la chiusura di un pezzo, perché da quella dipenderà il giudizio dell'ascoltatore: bella o brutta, emozionante o leggera, eterna o di passaggio.
A volte ci sono canzoni troncate, a volte i suoni scivolano via come granelli di sabbia tra le dita, a volte il tono si abbassa oppure si alza e a volte colpisce come una porta che sbatte nel cuore della notte.
Ci sono delle canzoni che durano tutta una vita e altre che durano solo qualche ora e questo non cambia l'intensità con cui si vivono e nemmeno ne determina l'importanza.
Si può ballare al suono di una canzone, e di questa in particolare io e te abbiamo ballato consumandola fino all'osso, e quel che è rimasto non è stato sufficiente per nessuno dei due.
Allora è qui che il ballo finisce, e si cerca una nuova canzone, si fruga tra vecchie memorie e vecchi costumi , ci si muove, e si capisce che le cose non si sentiranno mai più come una volta.
Se la mia partenza per Londra fu dettata dalla noia, il mio ritorno a Bologna è dovuto all'esigenza di preservarmi, perché esaurite le forze, penso che rigenerarsi sia l'unica cosa sensata da fare.

La città che mi attendeva all'atterraggio era semi deserta, buia, fredda e terribilmente umida, silenziosa e senza sorprese.
Quasi ogni cosa è invariata: dei negozi hanno chiuso, quasi nessuno ha aperto. I locali sono sempre gli stessi, le persone pure, solo un po più vecchie.
Di giorno il cielo è spesso grigio e i colori sono delicati, quando c'è il sole spesso è ancora più freddo di quando c'è la nebbia, che si presenta spesso la mattina e la sera.
Per sistemare diverse cose inciampo nuovamente nella burocrazia peggiore del pianeta, qui sembra che le cose siano ferme a vent'anni fa, quando ancora internet era ad appannaggio di pochi: già trovare un piano telefonico decente sembra un impresa, visto le scarse offerte ed i costi altissimi.
Intanto giro con la mia bici, hanno aperto una nuova pista ciclabile e decido di testarla, dopo mezz'ora l'ho percorsa tutta, tra macchine in sosta su di essa ed asfalti bucati.
In centro trovo qualche novità, hanno aperto diversi bar e ristoranti all'interno di un vecchio mercato ortofrutticolo, una piccola Covent Garden dove giovani hipster passano le ore a bere calici di vino.
Le giornate passano a singhiozzo, mi muovo quasi esclusivamente a due ruote, che siano quelle della bicicletta o della moto mentre il tempo sembra inconsistente ed inconsapevole della mia presenza: intanto continuo a girare col naso all'insù, chiedendomi quanti vedono le cose che vedo io.

Decido quindi di fotografarle, aspettando di risentire quel flusso vitale che porta alla generazione di qualcosa di meraviglioso. Impiego il tempo studiando e strutturando i miei progetti, pian piano quello che faccio diventa migliore e ricomincio a pianificare di vedere altri mondi.
Questa non è altro che una lunga vacanza, una vacanza che in fondo mi meritavo dopo così tanto tempo a correre e saltare, per concentrarmi solo su quello che amo veramente.
Ma come ogni vacanza, non si deve rischiare di perdere il proprio tono e la propria spinta perché capita che ci si perda nella dolce malia del non far nulla.
So di lavorare meglio se ho un obbiettivo, e ne sto disegnando uno tutto nuovo che abbia in se avventure, posti bellissimi e gente importante.
Non so quando avrò di nuovo un posto che potrò sentire come “casa”, e nemmeno so dove sarà, se sarò solo o se mi sentirò solo. 
Mi sto spogliando di ogni cosa superflua, per tornare ad una bellezza più primordiale, per caricarmi dietro solo quello che mi sarà utile e tutto il resto rimarrà in quell'immensa casa che è la mia testa.
Questo ballo è finito prima che la canzone terminasse, ma va bene così, non c'è nulla di male, tutte le canzoni terminano ma ogni suonatore sa che anche l'inizio di una nuova canzone è importante, perché da quello si decide se si ha voglia di restare ad ascoltare fino all'ultima nota, perché alcune canzoni ti fanno ballare da subito, ma senza dimenticare le lacrime versate per la canzone precedente.

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