E quella fu l'estate in cui l'arcobaleno pianse lacrime blu
È
passato più di un anno dal nostro ultimo ballo, e di cose ne sono
successe veramente tante. Ma non sono successe al di fuori,cioè, ne
sono successe tante anche fuori, ma principalmente quello che è
cambiato, è cambiato dentro.
Un
anno fa mi sono ritrovato a Bologna, sostanzialmente contro la mia
volontà, per una decisione presa per esclusione, per avere un luogo
dove poter lentamente ricominciare a sentire quel desiderio di fare
le valigie e ripartire. Bologna mi anestetizza e mi culla al tempo
stesso, galleggio come in un liquido amniotico, tutto è abbastanza
scontato e fin troppo conosciuto come le orde di persone che
indossano un piumino nero o se si è abbastanza fortunati, si può
scorgere qualche piumino colorato.
Sono
durato quattro mesi, poi tutto era diventato esageratamente
insopportabile, per chi è ormai abituato ai ritmi londinesi, alla
tube, a pagare tutto contactless e risolvere ogni cosa su internet,
sembrava di aver fatto un salto indietro di 30 anni solo a timbrare
il biglietto di carta sul bus.
Decido
la mia nuova meta nel giro di pochi giorni, le scelte non sono tante
in quel preciso momento, voglio tornare in UK ma Londra è ancora
off-limits, troppi ricordi ancora troppo dolorosi legati ad un
passato recente e vivido.
Ho
bisogno di una città piena di cose da fare, da vedere e da
esplorare: l’alternativa è presto trovata, Brighton soddisfa tutte
le mie esigenze e tanto so che sarà una cosa temporanea, Hackney mi
manca da morire.
Il
trasloco è veloce ed indolore, trovo una stanza il giorno stesso che
atterro in una bella casa vittoriana. Le coinquiline sono una coppia
di ragazze sposate tra di loro, estremamente simpatiche e solari,
inoltre nella casa c’è un cane di nome Bob che non mi ha mai amato
e due gatti che invece passavano tutto il tempo assieme a me.
Per
il resto mi muovo come al solito, cerco la palestra più vicina e
conveniente, metto stelline su google maps, apro l’app di
Meetup.com, niente di nuovo insomma.
Durante
il periodo di ricerca del lavoro passo parte del mio tempo
passeggiando ed esplorando la città: fin da subito centellino e
gusto lentamente ogni mia nuova scoperta nel terrore di esaurire
questa città troppo velocemente. Mi ricordo sempre di non essere più
a Londra anche se spesso l’atmosfera è similare ma le dimensioni
sono decisamente ridotte. Non vorrei trovarmi nel giro di un paio di
mesi ad aver fatto tutto ed iniziare ad annoiarmi, ho intenzione di
passare in questa città un lungo periodo.
Ed
intanto i messi passavano, tanti amici mi sono venuti a trovare e la
scoperta della città era dolce e lenta, spesso passavo interi
pomeriggi di fronte al mare a bere una birra ascoltando musica da
solo o in compagnia. Farsi degli amici a Brighton è tutto sommato
molto semplice se si a sa come muoversi, le vecchie ferite intanto
erano guarite lasciando spazio a qualche ammaccatura e a cicatrici
sempre meno fresche. Avevo iniziato un corso di Qi-gong e Yoga
abbastanza duro che mi ha portato ad aggiustare gli ultimi ingranaggi
ancora rotti, le cose andavano bene, anche se ero solo non mi sentivo
più solo.
Ricordo
di una sera in cui andai ad un meetup in un locale, vidi una ragazza
e da li tutto cambiò. Non starò a spiegare cosa è successo nei
lunghi mesi a seguire, non qui per lo meno, basti sapere che
all’inizio di settembre la situazione a Brighton si era fatta
veramente insostenibile e presi la decisione di inscatolare ancora
una volta tutta la mia roba e ripartire per Londra, con cui avevo
fatto ormai pace.
La
città mi accolse nel suo velluto, tornai immediatamente a lavorare
nel mio vecchio posto, a metà tra negozi e magazzino, accolto a
braccia aperte da tutti i miei vecchi amici, e pronto a farmene dei
nuovi. Anche se in fondo, parte di me era rimasta a quelle atmosfere
malinconiche sferzate dal vento freddo di fronte al mare.
Poi
infine circa un mese fa una notizia inaspettata cambia ancora tutte
le carte in tavola, e questa volta proprio non sono solo le carte a
cambiare, è direttamente un nuovo gioco a cui non vedo l’ora di
iniziare a giocare.
Siamo
a dicembre, ormai sotto natale anche se proprio non me ne riesco a
rendere conto e ancora una volta tutta la mia roba è dentro degli
scatoloni pronti ad essere spediti.
Si
torna in Italia ancora una volta ma questa volta solo per pianificare
una nuova vita che sarà solo di ricerca della bellezza inseguendo i
sogni, una vita come l’ho sempre desiderata e che mai prima d’ora
un altro essere umano aveva compreso, una vita senza limiti ne
compromessi, finalmente libero di essere ciò che sono sempre stato.
Starò
due mesi a Bologna e so che questa volta sarà divertente, sciocco,
pieno di risate e di riscoperta per una città che in fondo tanto
male non è, se vista con gli occhi e con le persone giuste.
Si
ricomincia, ma questa volta per non fermarsi mai, il concetto di casa
sarà veramente relativo, si viaggerà leggeri pieni di meraviglia
negli occhi ed un piano solido per poter sopravvivere senza troppe
difficoltà.
Abbraccio
Londra per un’ultima volta, poi chissà che non ci si ritrovi nel
futuro, ma ora ho le chiavi del mondo anche se è costato tanto per
averle, di certo ora non le abbandonerò mai mai più. Il mondo sarà
il nostro immenso parco giochi.
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